Con una mossa a sorpresa, il fondatore di Tron (TRX) Justin Sun ha annunciato pochi giorni fa di aver comprato BitTorrent, l’azienda dietro l’omonimo software peer-to-peer con quasi 300 milioni di utenti in tutto il mondo.
L’acquisizione, dal valore riportato di circa 120 milioni di dollari, conclude una trattativa iniziata in gran segreto lo scorso Settembre e definita da entrambe le parti come “turbolenta”.
Non è ancora chiaro come Tron andrà ad integrarsi sulla piattaforma di BitTorrent, anche se è naturale pensare che verrà implementata come la cryptovaluta di riferimento per acquistare e vendere contenuto multimediale o utilizzare dei servizi premium non ancora annunciati dalla startup cinese.
Diverse le reazioni degli analisti alla notizia: da un lato, l’acquisizione di BitTorrent da parte di Tron può essere un ottimo trampolino di lancio per una cryptovaluta che nonostante l’hype iniziale sta faticando ad affermarsi e scrollarsi di dosso le accuse di plagio che hanno recentemente colpito il suo whitepaper. Sin dalla sua creazione, Tron si è posta come una piattaforma decentralizzata per lo scambio di contenuto digitale: un obiettivo non troppo diverso da BitTorrent e che ora potrebbe diventare più raggiungibile.
I critici all’operazione di Justin Sun sostengono invece che BitTorrent fosse ormai sul viale del tramonto, come dimostra anche il prezzo non proprio alle stelle, almeno per il mondo delle acquisizioni IT. La tecnologia alla base della piattaforma è inoltre opensource, e quindi non porterà nessun miglioramento di rilievo alla codebase di Tron, molto criticata in queste ore a causa del sospetto plagio del codice di Ethereum e FileCoin.
Dopo qualche ora di euforia, il prezzo di Tron sembra tornato stabile e ben lontano dai picchi dello scorso Gennaio. Staremo a vedere se Justin Sun avrà qualche altro asso nella manica per portare, come promesso, Tron fra le prime cinque cryptovalute come capitalizzazione entro il 2018.