Avevamo già parlato in passato di DT Coin, presunta criptovaluta italiana basata su diamanti e su di un sistema di “forced market cap” talmente innovativo da essere rimasto confinato a questo progetto. Oltre alla “crypto” principale, il team dietro DT Coin -mai svelato oltre al carismatico fondatore- ha lanciato due nuovi token che dovrebbero integrarsi nel complesso ecosistema di quello che è stato rinominato “Dt Circle”:

E’ superfluo precisare che, contrariamente a quanto scritto nel documento, non è possibile visionare il codice di DTCash e DTCoin 2.0 nonostante vengano definiti open source: al momento non siamo stati in grado di rintracciare GitHub ufficiali del progetto o avere ulteriori informazioni sulla blockchain, mancando ancora un explorer ufficiale delle transazioni o l’indirizzo dello smart contract.
Genera qualche dubbio anche la sezione della tabella “Distribuite KYC Wallett (sic)”: non è chiaro come e perché solo 1 wallet su 10mila debba andare incontro ad un processo di know-your-customer, cioè l’accertamento dell’identità richiesto da sempre più exchange centralizzati per ottemperare alle normative anti-riclicaggio. A voler pensar male, ma non è certo così, si potrebbe pensare che gli autori del white paper si siano limitati ad inserire buzzwords normali nel settore crypto senza preoccuparsi del senso logico.
Recentemente, DT Coin sembra aver perso il suo legame con le pietre preziose per tuffarsi in quello che molti hanno definito il petrolio del nostro secolo: i Big Data. Nel nuovo White Paper aggiornato, che pubblichiamo in calce e non più disponibile sul sito ufficiale, viene chiarito il nuovo “modello di business” di questa presunta crypto made in Italy:

Non è chiaro come il sistema dietro a DT Coin sarà in grado di raccogliere, conservare e utilizzare questi dati, sopratutto in un periodo dove sta prendendo sempre più piede il GDPR e altre strettissime regolamentazioni nell’ambito dei dati personali su Internet: nella sezione “Monetize your experience” del white paper viene chiarito che gli utenti avranno il pieno controllo dei propri dati e riceveranno una parte dei ritorni generati dalla vendita degli stessi: non è chiarito però che tipo di dati saranno in vendita e sopratutto a quali aziende.
Non è dato sapere neanche quali siano le ICO scelte dal team di DT Coin per stringere partnership: cercando in rete, non siamo stati in grado di trovare nessun annuncio riguardo una possibile collaborazione con qualsiasi altro progetto basato sulla tecnologia blockchain.
Come in passato, rinnoviamo l’invito a non investire in progetti fumosi e che sembrano avere tutte le caratteristiche degli scam che infestano il settore crypto.