Solo qualche anno fa, la notizia che uno dei maggiori exchange statunitensi sarebbe in procinto di quotarsi in Borsa sarebbe suonata come fantascienza. Ma ora il tanto atteso annuncio è realtà: con una nota ufficiale diramata a Dicembre 2020, il popolare exchange di criptovalute Coinbase ha dichiarato la sua intenzione di lanciare la sua offerta pubblica iniziale (in gergo IPO, Initial Public Offering) per essere quotata sul mercato statunitense.
L’azienda, con sede a San Francisco, è uno dei colossi del settore e rappresenta una tappa quasi obbligata per gli investitori alle prime armi che desiderano comprare Bitcoin, grazie ad un’interfaccia utente particolarmente semplificata e facile da usare. Oltre alla criptovaluta ideata da Satoshi Nakamoto, Coinbase permette di acquistare anche Ethereum, Litecoin, Basic Attention Token, Chainlink e altre criptovalute. Una scelta di asset non proprio amplissima rispetto alla concorrenza, ma spiegabile con il desiderio di Coinbase di collaborare con il legislatore statunitense evitando scam o token lanciati da poco sul mercato.
L’annuncio di Coinbase, che avrebbe già trasmesso alla SEC (la Securities and Exchange Commission, l’ente federale preposto alla vigilanza della finanza statunitense) i propri bilanci per i controlli di rito, potrebbe concretizzarsi già nei primi mesi del 2021. E anche se mancano ancora dettagli importanti come il listino (si mormora Nasdaq) e il ticker che verrà assegnato alle azioni, diversi rumors sostengono che l’azienda starebbe pensando di proporre, oltre alla classica IPO, anche l’emissione di token digitali sulla blockchain.
Una quotazione potenzialmente rivoluzionaria, dunque, che potrebbe mettere in contatto il mondo della finanza tradizionale, da sempre ostile alle criptovalute, con il mercato degli asset digitali ormai troppo grande per essere ignorato.
Del canto suo Coinbase, valutata 8 miliardi di dollari statunitensi già nel 2018, ha più di qualche motivo per festeggiare ed aspettarsi uno sbarco in Borsa memorabile: con la quotazione di Bitcoin e dell’intero mercato crypto ai massimi storici e un’inedito entusiasmo anche da parte di investitori istituzionali, è facile pensare che i ricavi dell’exchange abbiano raggiunto nuovi record.