La guerra al COVID-19 potrebbe presto dotarsi di una nuova arma, la blockchain: ed è proprio questo lo scopo della collaborazione appena annunciata fra Moderna, azienda farmaceutica produttrice di uno dei vaccini più utilizzati al momento, e IBM, colosso dell’informatica statunitense.
Le due aziende inizieranno presto una serie di test per esplorare come blockchain e cloud computing possano essere utilizzati per rendere più efficiente lo stoccaggio, la distribuzione e la somministrazione dei vaccini contro il COVID-19. Due le principali aree d’intervento sulle quali si concentreranno gli studi:
- la tracciabilità end-to-end dei sieri che spesso vengono movimentati tramite una logistica molto complessa a causa delle modalità di conservazione e della necessità di distribuzioni capillare su un territorio molto vasto
- la condivisione di informazioni sanitarie dei pazienti – tramite una suite di strumenti messa a disposizione da IBM per condividere dati sensibili in modo tracciabile e sicuro
Nelle intenzioni di IBM, la rete farmaceutica governativa sarà interamente open source, in modo da poterla integrare ovunque sia necessario il tracciamento di vaccini e persone. Dal momento che molte delle attività saranno svolte in cloud, non sarà necessario un adeguamento sul fronte dell’hardware per poter utilizzare i tool messi a disposizione dal colosso dell’informatica.

Non si tratta del primo test di IBM con la tecnologia blockchain: la settimana scorsa era stato annunciato un altro progetto pilota dello stato di New York per la creazione di un “pass vaccinale” al fine di dimostrare l’avvenuta vaccinazione e/o la negatività dei test effettuati dai residenti. La certificazione, chiamata “Excelsior Pass” e sviluppata a partire dalla suite blockchain IBM Digital Health Pass, è stata utilizzata da alcuni gruppi di test per accedere alla partita di basket dei Brooklyn Nets che si è svolta al Barclays Center. Secondo il Governatore di New York Andrew Cuomo, il pass giocherà un ruolo fondamentale per il ritorno alla normalità.